lunedì, febbraio 26, 2007

Saturno contro

Un film di Ferzan Ozpetek. Con Stefano Accorsi, Margherita Buy, Pierfrancesco Favino, Luca Argentero, Ambra Angiolini, Serra Yilmaz, Ennio Fantastichini, Isabella Ferrari, Filippo Timi, Michelangelo Tommaso, Milena Vukotic, Luigi Diberti, Lunetta Savino. Genere Drammatico, colore Produzione Italia 2006.

Confesso che dopo i primi minuti, quando ho visto tutti seduti attorno al tavolo, a mangiare, parlare, scherzare ed organizzare fine settimana, mi è sorta spontanea una domanda: ma questo è Saturno contro oppure Le fate ignoranti? Per fortuna poi la trama si è sviluppata in modo diverso e così mi sono potuta godere uni dei più bei film che ho visto negli ultimi tempi.
Dopo Cuore sacro, Ferzan Ozpetek torna al tema a lui tanto caro: l’amore senza barriere. Al centro della vicenda un gruppo di amici, uniti ed affiatati, nonostante le differenze, il cui unico desiderio è il sentirsi parte di un gruppo, stare insieme, preoccuparsi gli uni degli altri, aiutarsi, confidare i propri segreti e le proprie aspirazioni, sfogarsi quando le cose non vanno per il verso giusto. Per tale ragione mi permetto di dire che forse il vero sentimento attorno la quale ruota tutta la trama è l’amicizia senza confini.
Davide è uno scrittore molto famoso; Lorenzo è un giovane pubblicitario che affronta la vita con entusiasmo e ama i suoi amici; Angelica è una psicologa che sostiene da anni una lotta contro il fumo; Antonio è un bancario con poche certezze nella vita; Neval è una traduttrice turca; Roberto è un poliziotto balbuziente; Sergio è un nullafacente che vive di rendita; Paolo è un laureato in medicina che sogna di fare lo scrittore; Roberta è una ragazza che crede negli oroscopi. Tutti loro hanno la propria vita, al di fuori del gruppo. Tutti loro affrontano i loro piccoli (o grandi) problemi quotidiani, come la perdita di una persona molto cara, o il tradimento di un marito, o il tunnel della droga, o l’incapacità di dimenticare un vecchio amore… Tutti loro sono uno e tanti allo stesso tempo. E sarà proprio un tragico evento a rafforzare, ancora di più, la loro unione.
Non è mai molto semplice seguire un film di Ozpetek senza eccessiva difficoltà, ma questa volta ci troviamo di fronte ad una pellicola molto più fruibile, grazie ad una trama ben definita e ad una serie di battute, spesso anche molto divertenti, che servono a spezzare un po’ il tono troppo serioso del film. Ovviamente a farla da padrona sono gli argomenti “scottanti” tanto cari ad Ozpetek, come l’amore gay, anche se mai come adesso questo film risulta essere attuale: la convivenza tra omosessuali e l’eutanasia ci riportano a vicende che fanno parte del nostro presente e che ci offrono parecchi spunti di riflessione. Di fronte all’armonia ed alla naturalezza con cui vengono affrontate certe tematiche, di fronte a personaggi così sereni e positivi, quasi sembra ridicolo continuare a scandalizzarsi per un bacio tra persone dello stesso sesso.
Ciò che ha dato maggiore credibilità al film è l’ottima interpretazione di tutto il cast. Al di là delle riconferme di bravi attori oramai consolidati nel panorama cinematografico italiano, come Margherita Buy, Stefano Accorsi, Pierfrancesco Favino, Ennio Fantastichini, Isabella Ferrari e la sempre presente Serra Yilmaz, mi preme porre l’attenzione su attori giovani che forse tanto attori fino ad oggi non sono stati:. Michelangelo Tommaso è noto al pubblico per avere recitato in Un posto al sole, e per qualche pubblicità famosa (come quella delle Poste dove ha fatto l’incontro con Ozpetek); Ambra Angiolini, ex fidanzatina d'Italia ai tempi di Non è la rai, che nella vita ha tentato di fare un po’ di tutto (cantante, presentatrice, opinionista…); Luca Argentero, arrivato alla ribalta per avere partecipato ad una edizione del Grande fratello, e che deve molto al suo bell’aspetto. Sarà stato il cast stimolante, sarà stata la bravura del regista, ma questi tre giovani hanno davvero retto bene.


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3 commenti:

Anonimo ha detto...

Sono d'accordo con te nel trovare nell'amicizia il vero tema del film. Un sentimento così forte che riesce a fare da collante a vite così eterogenee e, a volte, distanti.
Dobbiamo imparare da Ozpetek ad avere il coraggio di dare voce al sentimento, in una società sempre più attaccata a valori materiali.
Hai la capacità di regalare alle tue recensioni una naturale scorrevolezza e uno stile semplice ed elegante, che esalta il puro piacere della lettura.

cassandra ha detto...

Ciao pacchiello e grazie per il tuo commento. Sono contenta che la mia recensione ti sia piaciuta e sono contenta che ti sia piaciuto anche il film. Ozpetek migliora di film in film e mi sconvolge sempre di pià la semplicità con cui riesce a raccontare situazioni che noi vediamo con gli occhi di chi quasi inorridisce e si nasconde.

Anonimo ha detto...

Eh già, cara giusy, l'omosessualità e l'eutanasia sono temi così profondi e delicati che spesso preferiamo non affrontarli, come se non appartenessero al mondo che ci circonda, e non ci accorgiamo che se la leggerezza dei racconti di Ozpetek appartenesse anche al nostro animo, vivremmo una vita più serena, nonostante tutto.