lunedì, luglio 20, 2015

Lorenzo negli Stadi 2015 - Messina

E pensare che quando è arrivato per la prima volta al successo nel 1988 non lo sopportavo affatto. Mi sembrava uno sbarbatello senza un minimo di cultura che scimmiottava i rapper americani e si vantava di essere il pioniere del rap in Italia. Canzoni come Gimme Five, E' qui la festa, Ciao Mamma, Vasco e via discorrendo erano per me l'apoteosi della banalità, e se mi avessero detto che un giorno sarei andata a vedere un suo concerto avrei riso a crepapelle per giorni e giorni.
Eppure in più di 25 anni di carriera Lorenzo Cherubini, in arte Jovanotti, ha avuto un'evoluzione artistica e musicale impressionante, del tutto inimmaginabile agli esordi. Chi poteva anche solo lontanamente sospettare che dietro quel ragazzetto col cappellino con la visiera al contrario si nascondesse una persona con tante cose da dire ed un'energia invidiabile? In questi anni ha tirato fuori una canzone dietro l'altra ottenendo sempre un grande successo. Da L'ombellico del mondo a Tanto3, da A te a Gli immortali, da Baciami ancora a Mi fido di te, da Tensione evolutiva a Tutto l'amore che ho, da Fango a Penso positivo e tantissimi altri successi, esplorando diversi generi musicali e sonorità, cambiando continuamente il sound dei suoi brani e tutto questo con testi mai banali, sempre molto ricercati, sempre molto significativi e mai noiosi. Come è possibile che una sola persona possa avere una carica ed una creatività che ogni volta ti sorprende?

Tutto secondo me ha avuto inizio da Penso positivo, brano in cui Jovanotti ha veramente espresso il suo modo di vivere e di intendere la vita. Avrebbe potuto essere una di quelle canzoni in cui si buttano giù parole ad effetto per accaparrarsi i favori del pubblico, ed invece mai  testo fu più veritiero. In tutti i suoi brani successivi il pensare positivo è stato l'unico vero filo conduttore. Spesso le canzoni più belle sono anche quelle più tristi e più struggenti. Jovanotti invece conquista con canzoni che parlano di energia, di vita, di sentimenti, di gioia e riesce sempre ad arrivare diritto al cuore.
Ed è per questo motivo che lo scorso sabato 18 luglio ho assistito per la prima volta ad un suo concerto, in quel di Messina, e mi sono divertita parecchio. 
Non è un concerto ma uno spettacolo. Un grandissimo spettacolo in cui musica ed immagini si fondono, curato in ogni minimo dettaglio. Tutto inizia con un filmato dal futuro in cui Jovanotti lavora come cuoco in un futuristico fast food. La comparsa di Ornella Muti come ologramma e il dono di una tuta da supereroe riportano Lorenzo ai giorni nostri, con l'unico compito di ristabilire il caos in un mondo che è troppo perfetto e quindi irreale.
Ogni brano è accompagnato da immagini ed elaborazione grafica che si fonde con le immagini in tempo reale del concerto. Lo spettatore viene investito da questa immensità, da questa maestosità, in cui niente sembra lì per caso e tutto è studiato nei minimi dettagli. In tutto questo Jovanotti canta per 2 ore e mezza senza mai fermarsi un momento, saltando, ballando, cambiando abito una decina di volta, scendendo ad abbracciare il pubblico e con il sorriso sempre stampato sulle labbra. E' impossibile pensare che abbia 48 anni. Voglio dire, ma dove cavolo la prende tutta questa energia?
Durante tutto il concerto mi ha trasmesso la sua positività, la sua voglia di vivere, la sua grandezza artistica. Insomma, un artista a 360° che non smette mai di stupire. Fenomenale!

E poi è anche un gran bel ragazzo! Solo lui può permettersi di indossare quegli abiti così appariscenti che addosso a chiunque altro sembrerebbero ridicoli, mentre su di lui fanno una grande figura. Ma lui continuerebbe ad essere un gran bel tipo pure vestendo un sacco di patate!

Grazie al concerto mi sono concessa anche un fine settimana fuori, ospite a Sinagra a casa di Laura. Sono stati 2 giorni veramente piacevoli: bere birra fino alle 2 di notte con gli amici; fare colazione con granita e brioche, fare il bagno nello splendido mare di Capo D'Orlando, mangiare i prodotti tipici dei Nebrodi; e poi ovviamente il concerto. Ah, che vita dura!!!!!