lunedì, marzo 05, 2007

L'amore ai tempi del colera

Dopo aver impiegato 4 anni per leggere “Cent’anni di solitudine” (libro che è valso al suo autore l‘assegnazione del premio Nobel per la letteratura nel 1982) non avrei mai pensato di prendere tra le mani un altro romanzo di Gabriel Garcìa Marquez, ed invece, affascinata dalle parole della mia amica Betty che me ne ha parlato assai bene, sono corsa in libreria per comperare “L’amore ai tempi del colera”. Questa volta ci ho impiegato 3 mesi per finirlo (tempo ancora piuttosto lungo ma forse necessario per riuscire ad assimilare una storia così intensa che è entrata dentro di me a poco a poco), ma devo ammettere che ne è valsa assolutamente la pena. Al centro della vicenda, che si svolge nella zona calda ed umida dei Carabi, 3 persone, legate tra di loro dall’amore.

Come si fa ad amare una donna per più di 50 anni, aspettarla con pazienza, corteggiarla con delicatezza e sacrificare la propria esistenza in attesa che arrivi il giorno propizio in cui lei finalmente dirà di sì? ebbene tutto ciò accade in questo romanzo che è si una storia d’amore, ma non è il solito amore melenso e sdolcinato, o quello condito da tragici eventi che avvicinano ed allontanano i protagonisti, bensì un amore intenso, passionale, sincero e vissuto a tal punto da avvertire sintomi simili a quelli generati dal colera.

Fiorentino Ariza, Juvenal Urbino e Fermina Daza sono tre persone molto diverse, ognuno con la propria personalità, fierezza, orgoglio, fermezza, moralità ed impegno. Le loro vicende si intrecciano, le loro esistenze vengono condizionate da incontri casuali che cambiano il corso della vita; da scelte più o meno giuste che portano a determinate conseguenze; da errori di valutazione che generano malesseri e ripensamenti. Il tutto si svolge in una terra condizionata da un clima caldo e poco vivibile, da una nazione devastata da continue guerre civili, da un periodo storico a cavallo tra l’800 ed il ‘900, che appena si affaccia al progresso e alla modernizzazione.

Come in tutte le storie scritte da sudamericani, e soprattutto come in tutte le storie di Marquez, la passionalità, il trasporto, l’intensità e il calore, sono elementi che si toccano con mano, pagina dopo pagina, attraverso le lunghe e minuziose descrizioni, attraverso parole forti, a volte anche dure, ma che penetrano dentro l’essenza delle cose, senza lasciare nulla all’interpretazione.

Un romanzo di non facile lettura, ma indubbiamente un capolavoro assoluto ed indiscutibile.



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3 commenti:

Anonimo ha detto...

Fin dal mio primo approccio alla lettura, ho capito che il romanzo d'autore sarebbe sempre stato il genere letterario nel quale mi sarei ritrovato, per due semplici motivi, la meravigliosa sensazione che si prova nel perdersi immedesimandosi nelle storie dei protagonisti e la capacità dell'autore di regalare anche al più piccolo dettaglio narrativo un'aria romantica e senza tempo.
Devo ammettere di essermi anche imbattuto in romanzi che, diciamo così, non avevano proprio queste caratteristiche, ma non per questo è venuta meno la voglia di lasciarmi sedurre da questi capolavori, perciò, cara giusy, se la tua intenzione era quella di contagiare a qualcun'altro il tuo entusiasmo e la curiosità per questo libro, ti posso assicurare che la tua deliziosa recensione ha colto nel segno.

Michelangelo ha detto...

delicato questa recensione, ma il solo fatto che si accenna leggermente al contenuto del libro fa nascere in me la voglia di addentrarmi nell'argomento.
Ma ahimè il tempo è tiranno, ma se riuscissi a correre più veloce dei secondi, può darsi che arriverei a leggere qualcosa!!

cassandra ha detto...

Leggere è una cosa molto bella, una passione che con gli anni ho coltivato, poi abbandonato e poi ripreso. molto dipende dallo stato d'animo, dal periodo che si vive e dalla capacità di alimentare la fantasia attraverso parole scritte su pagine.
Non ci sono libri belli o brutti, ma solo libri che possono essere più o meno interessanti. Questo in particolare mi ha preso molto, forse perché ho toccato con mano la passionalità tipica di questo autore che sa infondere nei suoi personaggi. Ripeto, non è un libro facile da leggere, ma se lo si sa afferrare non lo si molla più.