giovedì, marzo 05, 2015

La teoria del tutto


Pur non avendo una conoscenza approfondita del suo lavoro ho sempre stimato Stephen Hawking, sia per il contributo dato alla scienza sia per la capacità di affrontare e gestire una così grave malattia che nella maggior parte dei casi toglie molto alla dignità umana. Ma quando lo scorso anno l'ho visto comparire in alcuni episodi di The Big Bang Theory ho capito che dentro a quest'uomo non c'è solo genialità ma una capacità di autoironia davvero sorprendente, in grado di dare una lezione di vita a tanti. Perché un uomo che non si arrende al destino, ma lo combatte, riesce a comunicare così tanto e rimane sempre una persona così piena di vitalità e voglia di ridere allora è davvero una persona speciale.
Ed è per questo che quando è uscito il film dedicato alla sua vita non ho potuto fare a meno di andarlo a vedere. Sarò sincera, non è stato facile, una serie di contrattempi mi hanno fatto rimandare più volte ma ciò che conta è arrivare all'obiettivo finale.
Il film, tratto dal romanzo di Jane Hawking, prima moglie di Stephen, dal titolo "Verso l'infinito, la mia vita con Stephen", è molto toccante e racconta gli anni difficili in cui Hawking scopre di essere affetto da una terribile malattia che lo porterà alla paralisi totale e fino alla morte nel giro di due anni. Hawking, a quel tempo brillante studente universitario ventenne, accoglie la notizia con un certo sconcerto ma sarà sempre circondato dall'amore delle persone care che  lo sosterranno e lo aiuteranno ad arrivare alle sue rivoluzionarie scoperte scientifiche che lo hanno reso famoso.
Il film racconta la storia d'amore tra Stephen e Jane, che decidono di sposarsi e creare una famiglia nonostante le avversità e le innumerevoli difficoltà che la malattia porrà loro. Due personalità molto forti, caparbie, decise, che non si arrendono mai. Da un lato Jane, la moglie, che rinuncia ad avere una vita "normale" pur di stare accanto all'uomo che ama; Jane che si sobbarca sulle spalle tutto il peso della famiglia; Jane che sopprime i sentimenti che prova per un altro uomo; Jane che impone ai medici di non staccare la spina quando Stephen sta per morire e gli da una seconda chance di vita. Dall'altro Stephen, una mente geniale, di quelle che non hanno bisogno di stare ore ed ore sui libri a studiare; Stephen che non si arrende e ci dimostra che il cervello è la parte più importante del nostro corpo e grazie ad esso possiamo superare tutti gli ostacoli; Stephen che continuerà il suo lavoro imperterrito.
La storia ci insegna che dietro un grande uomo si nasconde una grande donna. Alla fine il merito se lo prende sempre l'uomo, perché la donna ha un ruolo talmente marginale che spesso non è neppure necessario nominarla. Ma senza l'amore di Jane, Stephen sarebbe mai riuscito ad arrivare fin dove è arrivato?