lunedì, giugno 15, 2015

Grace di Monaco


Dite la verità: almeno una volta nella vita, magari da bambina, non avete desiderato sposare il principe azzurro e vivere per sempre la vostra favola dentro uno spettacolare castello? L'idea è intrigante ed il suo fascino cattura l'attenzione, ma sarà davvero tutto oro ciò che luccica? Sarà davvero per sempre felici e contenti?
In effetti il grande schermo ha portato più volte all'attenzione storie di "principesse tristi", da Maria Antonietta a Diana. Storie di donne "costrette" a vivere in una prigione dorata, fatta si di abiti sfarzosi, feste e tanto benessere, ma a che prezzo?  Perché quando devi smettere di essere te stessa e comportarti solo da principessa, moglie e madre, rispettando tutte le regole che sono state imposte al tuo ruolo; quando ti viene impedito anche solo di esprimere una tua opinione; quando ti accorgi che hai perso per sempre la libertà, l'oro smette di luccicare e il quotidiano diventa una pesante croce da portare.
Ed è proprio sulla falsa riga di questo genere cinematografico che Grace di Monaco si dipana almeno per la metà del film. Grace Kelly, stimata attrice holliwoodiana, vincitrice di un premio oscar, ad un certo punto decide di abbandonare tutto e vivere la sua favola accanto al principe Ranieri di Monaco. Ma la favola dura poco e Grace si sente intrappolata in una vita che non le appartiene e che le impedisce di essere se stessa. E poi le manca il cinema, il suo mondo, quello che sa fare meglio.
Eppure la sua infelicità finirà quando si renderà conto che il ruolo più affascinante e più difficile da interpretare è proprio quello che sta vivendo,, il ruolo di principessa e moglie di un uomo impegnato a proteggere gli interessi del proprio paese. A questo punto la connotazione fiabesca comincia nuovamente a prendere forma ed il film cambia registro.

Devo ammettere che questo film mi è piaciuto molto, contrariamente alle aspettative che avevo in merito, anche se il mio consenso non è pieno al 100%. Mi sono sentita in qualche modo risucchiata dall'atmosfera quasi claustrofobica del primo tempo, dettata dall'ansia di Grace, impegnata a cercare di dare un senso alla sua vita ed intrappolata ad un bivio: se resto sarò infelice per sempre, ma se scappo non rivedrò mai più i miei figli. Non mi ha invece emozionato il lato fiabesco, che invece mi è sembrato un po' forzato e poco coinvolgente. Se il senso voleva essere che con l'amore e la volontà si ottiene sempre tutto, allora non l'ho colto.
Bravissima Nicole Kidman, attrice stimatissima che fino ad ora non mi ha mai convinta. In questa pellicola invece mi è piaciuta molto.