martedì, ottobre 09, 2007

Troy: che fine ha fatto l'ira funesta del Pelide Achille?

Probabilmente se uno non ha mai sentito parlare di mitologia greca e crede che Ulisse sia un delfino curioso goloso di caramelle ed Elena di Troia una giovane fanciulla che amava divertirsi come meglio poteva, allora forse potrebbe pure guardarsi in tutta tranquillità un film come Troy, trovarlo a tratti piacevole e pensare che quella sia la vera storia di una famosa e leggendaria battaglia. Ma non me la sento di lasciare questi poveri avventori alla deriva, non me la sento di farli vivere a lungo in questo feroce inganno, lasciandoli ignari della verità, ed è per questo che oggi mi assurgo a “moralizzatore” del cinema per poter affermare, con assoluta certezza, che il film Troy “è una cagata pazzesca”.

Passi pure che i film tratti da libri o da storie già esistenti non siano mai fedeli e si concedono qualche personalizzazione, passi pure che Achille, eroe greco, era biondo con gli occhi azzurri, però… però… però… Questo non è un film ma un oltraggio all’affascinante mondo della mitologia greca che tanto ho amato fin da piccola e che continuo ad amare con la stessa passione.

Certo che ne avevano di fantasia i greci. Visto che allora non c’erano né televisioni né radio né giornali, il racconto degli avvenimenti veniva affidato agli aedi, cantastorie e poeti del tempo, che amavano condire la realtà con una intrecciata serie di aventi mitologici che ben poco avevano a che fare con la realtà: battaglie strepitose, uomini forti e coraggiosi, e soprattutto gli dei che invece di starsene sul monte Olimpo a bere nettare, andavano ad importunare gli umani, consigliandoli o ingannandoli a seconda dei loro stessi desideri. Insomma delle divinità abbastanza umanizzate.

In questo film non c’è niente di epico: gli dei sono completamente assenti, al massimo nominati di sfuggita e persino ridicolizzati dalle interpretazioni bislacche degli indovini; la storia è talmente stravolta che si finisce completamente di perdere tutto il senso dell’Iliade ed i personaggi un po’ azzizzati per sembrare più cattivi o più buoni a seconda delle circostanze.

Potrei stare qui per giorni e giorni ad elencare tutti gli stravolgimenti avvenuti, ma praticamente dovrei rifare il film di sana pianta o raccontare per filo e per segno come è andata veramente (almeno secondo i greci che ne sono ancora convinti). Ma voglio soffermarmi sulla figura di Achille e sul suo interprete.

Diamo merito a Brad Pitt per l’impegno messo soprattutto nei duri mesi di palestra per avere il fisico muscoloso dell’uomo più forte della Magna Grecia, però la sua interpretazione è davvero penosa. Ma che fine ha fatto l’ira funesta del pelide Achille? Che fine ha fatto quel miscuglio di sentimenti che lo spingevano a combattere le sue battaglie. Sì, Achille era assetato di gloria e di fama, ma questo lo si capisce dall’infinito numero di parole spese per spiegare questo concetto; sì, Achille amava profondamente il cugino Patroclo ma questo si capisce solo dalla sua vendetta verso Ettore; sì, Achille era un tipo poco paziente che si infuriava facilmente, ma questo si capisce solo dal fatto che si nascondeva nella sua tenda e non andava in battaglia per fare un dispetto ad Agamennone. Per il resto l’unico sforzo interpretativo di Brad Pitt consiste nello spostare gli angoli della bocca o verso l’alto verso il basso, a seconda della tragicità delle scene. E poi basta. È talmente inguardabile che alla fine si sorvola persino sulla bellezza del suo fisico scolpito.

Potrei spendere altri fiumi di parole per parlare anche dell’altro divo di questo film, Orlando Bloom nei panni del pavido Paride. Ma qui è talmente pavido che già il ridicolo delle scene a cui è sottoposto basta da solo a spiegare tutto.

Perciò, oh voi poveri mortali che vivete all’insaputa della mitologia greca, non guardate questo film e se proprio volete sapere come è andata venite da me che, come un antico aedo, mi siederò su uno scoglio o su una pietra posta al centro di una piazza e sarò ben felice di raccontarvi come andarono veramente le cose.




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1 commenti:

Anonimo ha detto...
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