venerdì, ottobre 12, 2007

La guerra di Troia - capitolo 1 - Le origini del mito

Questa storia potrebbe iniziare con un “C’era una volta un re di nome Priamo e una regina di nome Ecuba che vivevano felici nel loro regno di Troia ed avevano 50 figli”. Ma questa storia non è una favola, almeno non completamente, visto che grazie ad un pazzo scatenato di nome Schliemann possiamo affermare con cognizione di causa che la città di Troia esistette veramente e fu rasa al suolo dai greci dopo una sanguinosa e lunga guerra.

Non era tanto normale questo Schliemann! Da bambino gli regalarono un libro sulla mitologia greca, spiegandogli che però si trattava di pura legenda, senza la minima traccia di verità. E lui si appassionò così tanto che la sua unica ragione di vita divenne quella di dimostrare invece che non era tutta fantasia quella trascritta ma che quelle battaglie e quei personaggi erano esistiti veramente. Lavorò un po’ qua e un po’ là, mise da parte una fortuna ed un bel giorno partì alla volta dei Dardanelli con l’intenzione di scavare e riportare alla luce i resti di un’antica e fastosa civiltà. Ovviamente in Turchia gli risero in faccia pensando di trovarsi di fronte ad un malato di mente degno del miglior manicomio, uno che sposò una ragazza per corrispondenza solo perché era greca e che chiamò i suoi figli Agamennone e Andromaca! Come era possibile che le gesta cantate nell’Iliade e in mille altre tragedie greche, tramandate dai poeti dell’antichità, potessero essere vere? La ragione aveva prevalso sulla fantasia e nel corso dei secoli le aveva conferito il ruolo di pura follia.

Ma Schliemann tanto disse e tanto fece che, dopo un anno di estenuanti trattative, ottenne il permesso di effettuare gli scavi ed oggi possiamo ringraziare questo pazzo scatenato perché, per merito della sua testardaggine e della sua follia, sappiamo che la guerra di Troia è veramente esistita insieme a tutti gli eroi che la combatterono. Ma accettare che una guerra così sanguinosa possa essere stata combattuta solo per un motivo strettamente passionale è ancora troppo difficile da assorbire per la mente umana abituata a razionalizzare tutto, ed è per questa ragione che oggi affermiamo l’esistenza di due ipotesi relative alla guerra di Troia: una prettamente storica ed una condita con abbondante fantasia.

Quella storica riguarda una questione prevalentemente materiale. Troia infatti si trovava sullo stretto dei Dardanelli e ad ogni passaggio di nave per scambio di merci esigeva il pagamento di forti contributi. In poche parole anche allora si doveva pagare il pizzo e chi si esimeva incappava in feroci vendette… Per tale ragione i greci, stanchi di tali soprusi, decisero di intraprendere questa guerra.

Ma la versione storica è talmente priva di fantasia che quasi ci rifiutiamo di accettare e ci rifuggiamo in quella più appassionata che molti dei più famosi poeti greci ci hanno tramandato. Una storia bella, intensa, romantica, in cui prevalgono valori come l’amicizia, l’amore, il senso della patria, il desiderio di immortalità, ma anche il tradimento, l’inganno e la vendetta. Certo la civiltà moderna ci ha insegnato che ci vogliono motivazioni ben diverse per scatenare una guerra, come per esempio salvare il mondo intero dalla tirannia di un feroce assassino, ma per i greci bastava molto meno, anche un semplice tradimento amoroso!

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4 commenti:

Michelangelo ha detto...

non credo proprio che l'iliade e l'odissea sia frutto solamente della fantasia di Omero. Di solito ogni capolavoro che si rispetti ha sempre un fondo di verità! io sono dell'idea che realmente la vera causa sia stata questa storia d'amore , ma nel contempo con il pretesto ne approfittarono per conquistare Troia!

cassandra ha detto...

Sarebbe bello, ma allo stesso tempo angosciante, poter pensare che una guerra nasce non solo per motivi puramente economici ma anche per questioni amorore. In realtà il principio non è questo. Non è che i greci andavano a fare guerra a tutti quelli che rubavano le mogli, perché altrimenti ne dovevano fare una al giorno. Ma in questo caso c'era un motivo ben preciso e ne parlerò nei capitoli successivi :-)

Anonimo ha detto...

Le rovine della città di Troia, in Turchia, sono suggestive, splendide!

Anonimo ha detto...

molto intiresno, grazie