martedì, novembre 03, 2015

Guardare Kiss me Licia a 40 anni e trovarlo piacevole

Se mi avessero detto che a 40 anni mi sarei rivista tutte le puntate di Kiss me Licia con la stessa passione e smania di sapere come va a finire che avevo a 13 anni, forse gli avrei riso fragorosamente in faccia. Figuriamoci! A 40 anni avrò sicuramente ben altro di più importante da fare. Ma è bastato fare zapping una mattina, con la consueta tazza di yogurt e cereali per colazione, per imbattermi su Italia 1 e sulla seconda puntata del suddetto cartone animato, per risvegliare l'antico entusiasmo oramai sopito. Ah, la maturità dei 40 anni!
E siccome non avevo alcuna intenzione di seguire le puntate una al giorno, soprattutto in un orario in cui dovevo prepararmi per andare al lavoro rischiando di perdermi pezzi importanti della storia, perché non cercare su youtube? E Santo youtube ha fatto il miracolo e mi ha restituito un canale con tutta la serie caricata, puntata per puntata. Che dire se non "Wow"?

Questo cartone animato fu mandato in onda per la prima volta a metà degli anni 80, quando avevo circa 13 anni. A quel tempo frequentavo le scuole medie e sognavo anche io un giorno di incontrare il ragazzo dei miei sogni che avrebbe riempito la mia vita di romanticismo e smancerie, come è successo a Licia. In realtà, guardandolo con gli occhi adulti, scopro che si tratta di una serie zuccherosa e smielata fino al diabete, a tratti del tutto inverosimile, ricca di stereotipi ed ovvietà. Tuttavia questa accertata consapevolezza non mi ha per niente bloccata ed ho continuato a guardare puntata dopo puntata con lo spirito innocente e spensierato che avevo a 13 anni.
Vabbè ho esagerato, però vi posso garantire che sono veramente tornata indietro nel tempo e certe scene mi hanno fatto veramente commuovere. Vuoi vedere che ancora dentro di me dorme quello spirto romantico e sdolcinato ch'entro mi rugge? 

La protagonista, come si evince dal titolo, è Licia, ragazza di 16 anni, che vive a Tokio con il padre, il burbero ed apprensivo Marrabbio (che già il nome la dice lunga). Di giorno lavora al ristorante di famiglia e di sera frequenta il liceo. Licia è una ragazza semplice, dal carattere mite, molto dolce, senza particolari aspirazioni nella vita. E tutti si innamorano di lei: Satomi, Mirko e persino il piccolo Andrea, in cerca di una figura femminile che interpreti il ruolo di quella mamma che non ha mai avuto. Il personaggio di Licia a tratti è veramente fastidioso, perché è così altruista, sempre preoccupata a far stare bene tutti, così innocente e sognatrice, ingenua e "piagnucolosa", in poche parole del tutto irreale, oltre che il prototipo perfetto della figura femminile di un mondo maschilista, in cui la donna deve vivere in funzione del proprio uomo!
Tuttavia se pensiamo che questo cartone è ambientato nel Giappone degli  anni 80 e che i 16 anni di allora non sono i 16 anni di oggi, forse molte cose vanno più accettate come fattori storici che come prese di posizione. Del resto anche gli altri personaggi femminili, come Manuela e Marika, dal carattere più risoluto ed indipendente, in realtà sembrano avere poche aspirazioni per il futuro se non quello di sposare il proprio uomo e renderlo felice in tutto e per tutto.
Ma oltre alla storia ci sono le canzoni, cantate dai Bee Hive, questo gruppo pop che, con melodie molto anni 80 e capigliature dai colori improbabili, infiammava concerti affollati da ragazzine in pieno risveglio ormonale. Devo dire che le canzoni, seppure con parole un po' banalotte, hanno un sound ancora oggi molto accattivante. Lo so, se le ascoltassi oggi per la prima volta le scarterei dopo pochi secondi, ma il potere della memoria rende tutto molto più bello di quanto in realtà non sia.
E quindi viva i Bee Hive!

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