venerdì, febbraio 07, 2014

Marina Bellezza

Quando due anni fa lessi "Acciaio", libro di esordio della giovane scrittrice Silvia Avallone, ne rimasi piacevolmente stupita. Ciò che avevo apprezzato di più di questa giovane scrittrice era la sua capacità di raccontare la provincia, le zone di periferia, quelle che vivono lontane dai grossi centri abitati. Storie di giovani, con tutta la vita davanti, e di meno giovani con tanti sogni oramai archiviati, ma tutti con un elemento in comune: "Le colpe dei padri ricadono sempre sui figli".
Elementi che ho ritrovato in questo secondo romanzo, che ha avuto anche il merito di essere il mio primo libro letto con un kindle!
Marina Bellezza è una ragazza di 22 anni, alta, con lunghi capelli biondi, consapevolmente bellissima, con una voce da angelo ed un disperato bisogno di attenzioni. Sogna di diventare famosa, sogna il lusso, il benessere, la fama e la ricchezza, ma il suo desiderio più grande è ricevere un complimento da parte dei suoi genitori.Purtroppo nessuno di loro la va a vedere cantare, nessuno di loro si complimenta per i suoi successi, nessuno di loro segue gli sviluppi positivi ed esaltanti della sua carriera, vanificando così tutti gli sforzi. 
Marina è una di quelle ragazze che ami ed odi allo stesso tempo. La odi perché è arrogante, presuntuosa, viziata e con premature manie da star; ma allo stesso tempo la ami, perché è fragile, perché le colpe di chi l'ha messa al mondo le hanno rovinato la vita e perché nonostante tutti i suoi sforzi non avrà mai una vita normale.
Attorno a Marina ruotano altri personaggi, altre vite, altri destini che si incontrano e scontrano per poi separarsi e ricongiungersi.
E' un romanzo molto piacevole da leggere, io ci ho impiegato circa 10 giorni (e solitamente impiego molto più tempo a finire un libro), la storia è avvincente, il ritmo narrativo è di quelli che ti fa venire la curiosità di andare sempre avanti, ma non è paragonabile ad Acciaio. Sia ben chiaro, non sto dicendo che sia brutto, per carità! Dico solo che paragonato ad Acciaio è nettamente inferiore. Tutto qui.
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1 commenti:

Unknown ha detto...

E allora non sono il solo ad avere ricavato la medesima impressione. ACCIAIO mi era sembrato più profondo e più duro nell'approfondimento psicologico dei personaggi e più denso e originale nella scrittura. Senza nulla togliere al carattere avvincente della storia, MARINA BELLEZZA mi è parso possedere una qualità narrativa un po' più banale. Il registro utilizzato in tutto il romanzo mi sembra un po' monocorde, troppo piatto, senza vere impennate.