venerdì, agosto 31, 2007

La lunga estate calda

Dicevano che sarebbe stata l’estate più calda di tutti i tempi, come naturale conseguenza di un inverno fin troppo mite e di un innalzamento delle temperature medie stagionali che ormai da anni procede con ritmo incalzante. Ed effettivamente il caldo non è stato per nulla clemente, anzi i picchi di temperature toccate sono più che sconvolgenti. Eppure personalmente non mi sento di dire che questa estate sia stata così tremenda.

Abbiamo avuto un’ondata di caldo a giugno, quando il termometro ha abbondantemente superato i 40° e il consumo esagerato dei condizionatori ha fatto saltare il sistema di distribuzione di energia elettrica, forse troppo impreparato a gestire una situazione simile. Poi tutto è rientrato nella norma ed abbiamo vissuto un clima estivo regolare.

Poi abbiamo avuto un’altra ondata di caldo a luglio ma stavolta l’energia elettrica non è venuta a mancare e dopo pochi giorni ancora una volta tutto è rientrato nella norma.

E stiamo vivendo un altro periodo infuocato in questi giorni, a causa del vento di scirocco che ha portato aria calda ed afa. I metereologi assicurano che a breve anche questa ondata finirà e torneremo nella norma.

L’allarmismo quindi sollevato prima dell’estate forse era un po’ esagerato. Da come ci era stata prospettata la situazione avremmo dovuto vivere in un clima di caldo afoso per tutti i tre mesi estivi, quando in realtà, a parte i tre picchi di caldo sopra citati, l’estate si è consumata regolarmente, come tutte le estati. Allora mi chiedo: perché creare tanti allarmismi? Perché ci prospettano sempre una situazione disastrosa e senza rimedio?

Un recente sondaggio ha decretato che la maggiore preoccupazione della popolazione italiana è l’instabilità del clima e le sue drammatiche conseguenze. Forse è vero che la natura è impazzita, forse è vero che succedono cose strane, ma nessuno fino ad ora è riuscito a spiegarle in modo corretto, e più che dell’instabilità del pianeta mi preoccuperei delle informazioni allarmistiche che ci vengono sciorinate quotidianamente. È come se qualcuno ci godesse a farci stare tesi sulla corda dell’incertezza.

Ciò che invece mi desta maggior preoccupazione è il numero di incendi e le devastazioni che ne conseguono. Fino a qualche anno fa gli incendi si “limitavano” a bruciare ettari di boschi ma senza quasi mai intaccare le abitazioni. Da quest’anno invece molte case sono state distrutte, molte persone uccise e l’esempio della Grecia è forse il più emblematico. È come se la piromania si stesse diffondendo come una malattia infettiva e inducesse la gente a seguire le gesta di “colleghi” incendiari. Siamo arrivati all’assurdo: qualche giorno fa un tizio ha dato fuoco alla sua stanza d’albergo perché la sera precedente gli avevano servito una cena poco gradevole.

Ci sono i piromani che agiscono con scopi ben precisi, ma ci sono anche i pazzi. E questo è veramente preoccupante perché andiamo incontro ogni volta a stragi e distruzioni sempre più gravi.

Mi auguro che si faccia qualcosa per fermare questo massacro…



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