martedì, agosto 19, 2008

Cerco un'amica!

Mi ritrovo a dovere scegliere i testimoni per il mio matrimonio e tra i miei amici ci sono solo nomi maschili. Ormai lo dico da sempre: ho bisogno di una amica. Avete presente la classica amica del cuore, quella con cui uscire il sabato pomeriggio a fare shopping; quella a cui chiedere consiglio; quella a cui telefonare quando hai 2 minuti liberi; quella con la quale organizzare una cena; quella a cui confidare i propri segreti; quella con cui iscriversi in palestra, o ad un corso di cucina, o ad un corso di danza del ventre… Insomma, un’amica, né più e né meno.
Il problema è che con il mio carattere non è mica così semplice stringere rapporti di amicizia con la gente. Quando mi trovo una persona davanti finisco sempre per avere un comportamento tale che incute freddezza, distacco e totale disinteresse dell’altro, quando in realtà io vorrei trasmettere tutto il contrario. E questa cosa la soffro perché mentre da un lato mi sforzo mostrosuamente per cercare un briciolo di rapporto interpersonale, dall’altro finisco per allontanare la gente come se avessi la peste.
Ecco cosa sono: un’appestata!
Però in passato ce le ho avute delle amicizie bene o male profonde.
Prendi Francesca; ci conosciamo dai tempi della scuola e ci siamo sempre tenute in contatto. Poi lei si è trasferita a Roma e, nonostante all’inizio facessimo di tutto per non allontanarci, alla fine i nostri impegni hanno finito per portarci a vivere vite e percorsi differenti, al punto che ci sentiamo a stento un paio di volte l’anno.
Prendi Barbara. Un tempo ci chiamavamo “sister”, come la sorella che nessuno di noi aveva mai avuto ed era bello stare ore ed ore a chiacchierare, anche se lei viveva ad Ancona ed io a Palermo. Ci scrivevamo lunghe e-mail, ci trattenevamo in chat anche fino alle 4 del mattino, ci telefonavamo e ci mandavamo tanti sms. Poi lei si è trasferita in Belgio e, come è successo per Francesca, abbiamo finito per allontanarci.
E prendi infine Betty. Anche con lei, quando ci vediamo, parliamo e ci confidiamo delle cose, ma poi lei torna a Cagliari, dove vive da sempre, ed il quotidiano finisce per separarci.
Dopotutto bisogna ammetterlo: sono sfortunata! Le mie amicizie si allontanano da me e diventano ingestibili.
Ma io voglio avere un’amica! È così difficile?
Per me sì.
Per esempio al lavoro ci sono due colleghe donne, mie coetanee tra l’altro, con le quali potrei intrecciare in qualche modo un rapporto, ed invece me ne sto sempre lontana e per i fatti miei, non mi faccio mai vedere, non cerco di intavolare nessuna discussione e quando loro cercano di coinvolgermi finisco per allontanarmi. Ma anche al di là del lavoro, ci sono tante ragazze con le quali in qualche modo c’è un rapporto che io potrei coltivare e portare avanti, ed invece finisco sempre per rimanere nel vago senza mai entrare nel vivo. Lo ammetto, sono un disastro, sono una frana, sono l’antitesi della comunicazione, ma non tutto ciò che sembra finisce per essere ciò che è!
Io vorrei superare questi miei limiti ma non ci riesco. Perché è così difficile?
Allora rivolgo qui il mio appello: se c’è un’anima pia, paziente e pronta a cogliere le sfumature, in cerca di un’amica, io mi offro volontaria.
Che cosa ho da offrire? Bè sono simpatica (anche se dietro il mio atteggiamento chiuso ed introverso è difficile cogliere questo aspetto), so fare ridere la gente quando voglio e so fare battute appropriate alle circostante. Certo non so raccontare le barzellette e non so condire i racconti di episodi di vita con abbellimenti divertenti, però grazie alla mia autoironia riesco in qualche modo a suscitare ilarità.
Mi piace molto leggere e andare al cinema, quindi ho molti argomenti culturali su cui disquisire e che possono essere utili quando si vuole fare un discorso un po’ più serio.
E poi sono un’amica che sa ascoltare, sa confortare, che si preoccupa delle persone a cui vuole bene e che cerca anche di aiutare con le proprie possibilità. Sono sempre pronta a fare un favore, so anche essere generosa e mi piace sempre fare regali che non sono banali ma che vengono fuori dalla mia creatività.
Ebbene se tutto questo è per voi sufficiente, se avete voglia di conoscermi, se sapete andare oltre le apparenze, se non vi fermate di fronte al mio sguardo apparentemente gelido ed indifferente, io sono pronta ad accogliervi a braccia aperte ed a provare ad essere una vostra amica.
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3 commenti:

Anonimo ha detto...

ciao penso cmq che il fatto di essere introversi nn deve essere uan discriminante ma dipende da chi abbiamo di fronte dalla capacità dell'interlocutore di riuscire ad entrare nei nostri schemi scombussolarli e smontare il muro di diffidenza di timidezza che ergiamo..
io pure so riservato ma tengo ad aprirmi se noto un feeling a pelle sensazioni.. mi accorgo però che questa società sta tendendo ad ampliare questa forma di asocialità che si nota in giro.. l'invidia lo snobismo il tirarselo.. tipiko dei palermitani (io lo sono palermitano)
si è perchè la schiettezza la semplicità e scusa se lo dico la sensibilità la femminilità i modi gentili delle donne che ahimè tendono sempre di più ad assomigliare agli uomini carpendone la parte peggiore..
beh finito il monologo:-)
ah dimenticavo sn essere.....

Anonimo ha detto...

Ciao,
non so perchè, ma dopo anni ho sentito una vocina che mi ha detto di controllare se esisteva ancora il tuo "libero respiro" ed ho avuto addirittura l'onore di trovare scritto il mio nome...
si è vero che ci siamo allontanate almeno per ora che sto a Roma (non so mica se resterò qui per sempre!), è vero che i primi tempi ne ho anche sofferto,è vero che ho pensato che ti andavo bene solo se stavo in città e mi sono seccata, ma è altrettanto sicuro che io, disinvolta, chiacchierona e allegra di amiche non ne vedo da un pò...
vado a fare shopping e vado in palestra a fare danza del ventre con alcune colleghe che credevo fossero grandi amiche, salvo poi invidiarsi perchè io ho il vestito più bello o faccio meglio il passo...
la verità che le persone che non ricordo con rabbia, sono sempre quelle rimaste a Palermo, le uniche che,voglio sperare, dopo tanto tempo, non invidiano, non disprezzano e, non facendo il mio lavoro, non sanno neppure che il mondo della tv resta di "plastica" per chi la vede, ma anche per chi la fa...piena di corpi che anime non hanno. Sono felice veramente, ma trovare un amico, credimi, è più complicato che trovare l'anima gemella...la prova? entrambe abbiamo uomini meravigliosi, ma nessuna spalla su cui piangere o ridere all'occorrenza...
baci Francesca

p.s scriviti su facebook, ci sono anche io

cassandra ha detto...

Certo la vita è strana: qualche giorno fa ho scoperto dell’esistenza di face book, ho curiosato cercando qualche nome a me noto ma con scarsa fortuna. Poi ho detto: Chissà se c’è pure Francesca? E ti ho trovata lì. Ho pensato: ora magari mi iscrivo pure io così le mando un messaggio. Contemporaneamente tu cercavi su internet il mio libero respiro e mi mandavi un messaggio sul blog.
Curioso vero?
Quando ho scritto il post sul mio blog tutto avrei pensato tranne che potessero leggerlo persone di mia conoscenza. Probabilmente se avessi fatto questo ragionamento non avrei scritto certe cose ma alla luce dei fatti sono contenta che sia andata così perché mi mancava molto un riavvicinamento tra di noi. Un po’ la distanza, un po’ il mio carattere sempre così introverso, un po’ le nostre vite che vanno prendendo strade diverse: ho sofferto molto questo distacco, specie in un momento come questo della mia vita in cui sto per compiere un grande passo e non ho un’amica a cui confidare le mie emozioni.
Quando sei partita ho provato un duplice sentimento: da un lato un’immensa gioia perché finalmente, dopo mille tribolazioni, avevi trovato un lavoro appagante e stimolante, ed una sicurezza economica che qui era una pura utopia; ma dall’altro una profonda tristezza perché nulla fra di noi sarebbe più stato come prima. Sì, è vero, l’amicizia rimane nel tempo, però mi sono venute a mancare tante cose, come le nostre chiacchierate, le nostre gite, i nostri tanti progetti e tutte quelle cose che facevamo assieme e che non avrei potuto fare con nessun’altra. Non sono mai stata tanto chiacchierona e non ho mai avuto l’abilità di mostrare i miei sentimenti agli altri, però se consideri che ho perso le tracce (in maniera assolutamente definitiva) di tutte le nostre altre compagne di scuola e che l’unica a cui tengo veramente sei tu, questo dovrebbe parlare da solo.